Giostra dell'Orso

I Rioni

Mappa dei quattro Rioni di Pistoia

In passato la città di Pistoia era suddivisa in quattro Porte, considerate territorio suburbano, ovverosia Comunelli fuori Porta. Essendo le Porte soggette alle leggi del Comune di Pistoia in ognuno degli stemmi che le rappresentavano figura la scacchiera bianca-rossa del Comune, insieme all’immagine di un particolare dell’economia di quel territorio. Nello Stemma di Porta al Borgo è rappresentato il fiume Ombrone, perché per raggiungere il fiume si attraversava quella Porta. Nello stemma di Porta Carratica è rappresentato il carro trainato da buoi. Nello stemma di Porta Lucchese è rappresentata la “Fornace” e la pantera che denota Lucca. Nello stemma di Porta San Marco è rappresentato il leone alato, insegna dell’evangelista San Marco. Ogni Porta, oltre il proprio stemma raffigurativo, aveva anche tre gonfaloni che rappresentavano le Compagnie del Popolo di ognuna. Si desume che queste siano nate all’incirca nel 1267 e che fossero divise in due ordini: equestre e pedestre. Ogni Compagnia aveva due Capitani, un Gonfaloniere e quattro consiglieri. La funzione principale delle compagnie era di difendere con la forza i diritti del popolo. Nel 1873 al Comune di Pistoia fu annessa la comunità di Porta Carratica, una metà della comunità di Porta Lucchese e una piccola parte delle comunità di Porta al Borgo e Porta San Marco. Il Comune di Pistoia fu unificato definitivamente il 29 dicembre 1877 e confermato nel mese di settembre 1878.

Porta al Borgo

La comunità di porta al Borgo era la più estesa delle quattro cortine. Una caratteristica della Comunità, che incise anche nel tessuto produttivo della zona, era la presenza di numerosissime gore, piccoli corsi d’acqua che furono costruiti artificialmente e attraverso i quali l’acqua, proveniente dall’Ombrone e dalla Brana, veniva sapientemente distribuita su tutto il territorio della città. Queste gore favorirono la nascita di numerose ferriere, cartiere, mulini, frantoi sviluppando anche l’agricoltura di tutto il territorio pistoiese. Nel territorio di Porta al Borgo esistevano sei ferriere, quattro distendini, due fabbriche di “instrumenti rurali”, una di ferro malleabile, sei cartiere, una polveriera, due filande. Porta al Borgo era ed è rimasta tutt’oggi la “zona industriale” della città.

Porta al Borgo Pistoia

GONFALONI

S. Andrea: gonfalone con Leone;
S. Iacopo in Castellare: gonfalone con Unicorno;
S. Maria a Ripalta;
S. Maria al Prato: gonfalone con Grifone (soppressa nel 1786);
S. Prospero (oggi S.Filippo);
S. Maria in Borgo Strada;
S. Michele in Cioncio (sconsacrata);
S. Ylario.

Porta Carratica

Questa Porta era detta anche “Cortina di Porta Carratica” ed era, grazie alla configurazione pianeggiante del suo territorio, la Comunità nella quale l’agricoltura aveva un ruolo predominante per l’economia di tutta la città. L’agricoltura ebbe sempre maggiore incremento con il passare degli anni fino a raggiungere il massimo sviluppo con l’introduzione delle leggi Leopoldine. Per questo motivo è sempre stata una delle campagne più abitate dell’intero Granducato di Toscana. Oltre all’agricoltura esistevano delle “fabbriche” di maniscalchi, di fabbricanti di carri, come anche botteghe di commestibili e di mercerie.

Porta Carratica Pistoia

GONFALONI

S. Pauli extra muris: gonfalone con campo verde e spada;
S. Pauli intra muris: gonfalone con San Paolo e spada;
S. Mazzeo (sconsacrata nel 1792 e demolita nel 1895);
S. Stefani;
S. Zelone: gonfalone con Drago e Leone;
S. Piero Maggiore;
S. Maria Nuova;
S. Pietro in Cappella.

Porta Lucchese

La comunità suburbana di Porta Lucchese era il centro dell’attività manifatturiera della città. La massiccia presenza di fabbriche era dovuta a diverse ragioni: la natura del terreno, la presenza di numerosi corsi d’acqua, la facilità delle comunicazioni stradali. L’industria manifatturiera più importante era senza dubbio quella dei mattoni, la cosiddetta “Fornace”, proprio la presenza di quest’industria dette il nome di Fornaci ad un borgo della Comunità. Dalle facili comunicazioni stradali trassero notevoli guadagni anche gli alberghi, le taverne, le officine di fabbri e maniscalchi. In questa comunità vi erano anche numerose filande. Sulla collina di Giaccherino (monte Lunese) fu eretto nel 1444 un convento dei Francescani Minori Osservanti.

Porta Lucchese Pistoia

GONFALONI

S. Giovanni Forcivita: gonfalone con fasce orizzontali;
S. Giovanni in Corte;
S. Anastaxio;
S. Maria Presbiteri Anselmi: gonfalone a croce di S. Andrea (soppressa nel 1777);
S. Michele in Bonaccia (soppressa nel 1777);
S. Maria in Turri;
S. Maria Foriporte; (attuale Basilica della Madonna dell’Umiltà);
S. Vitali;
S. Pietro in Strada.

Porta San Marco

Confinante con le comunità di Porta al Borgo e Porta Carratica, il suo territorio si estendeva fino alla Badia a Taona nella zona montagnosa, e fino a Montale nella zona pianeggiante. Le principali manifatture di Porta San Marco erano due cartiere, che sfruttavano l’abbondante acqua della Bure e della Brana, una fabbrica di rame, una di ferri tondi a stampa, una ferriera, una polveriera, una fabbrica di “canne da schioppo” e diverse fornaci di mattoni e calcina. Per quanto riguarda l’agricoltura si era molto sviluppata la coltivazione del gelso, delle viti, degli olivi oltre alle piante da frutto.

Porta San Marco Pistoia

GONFALONI

S. Marco: gonfalone con Leone (oggi edificio civile);
S. Lunardo: gonfalone con Agnello;
S. Bartromeo: gonfalone con Vipera (attuale Chiesa di San Bartolomeo);
S. Maria Maggiore (attuale edificio civile);
S. Salvadore (sconsacrata);
S. Maria in Borgo.

I RIONI

Nel 1947 un gruppo di giovani studenti, nel tentativo di lasciarsi alle spalle un così duro momento della nostra storia, e restituire una possibilità di gioia e condivisione alla propria città, ricrearono sulla scia dell’antico Palio dei Berberi La Giostra dell’Orso. Le antiche Porte, ormai abbattute dal 1912 al 1925, furono sostituite dai Rioni. La competizione fu indirizzata verso un contesto prettamente cittadino, facendo sì che l’appartenenza al proprio rione risollevasse il morale della gente e creasse attaccamento al proprio territorio.

Abbinamenti di colore dei quattro rioni:
Rione del Cervo Bianco: bianco/verde
Rione del Drago: rosso/verde
Rione del Leon d’oro: giallo/rosso
Rione del Grifone: bianco/rosso