Giostra dell'Orso

La storia della giostra

La Giostra dell’Orso, il cui nome è relativamente recente, perché trae la sua origine nel 1947, primo anno in cui la giostra fu disputata in piazza del Duomo, è una competizione dalle origini remote. Cuore del ricco e famoso luglio pistoiese, affonda le proprie origini nell’antico “palio”. Questa competizione era disputata già nel 1200 in onore di San Jacopo, patrono della città. Vi partecipavano cavalieri famosi e nobili provenienti da tutta Italia come Piero Gambacorti di Pisa (1380), Erasmo Gattamelata di Venezia (1434), Carlo degli Oddi di Perugia (1456), Lodovico degli Obizi di Padova (1424), Antonio Bentivoglio di Bologna, Astorgio Manfredi di Faenza (1461), Taddro Sforza di Imola (1456), Alessandro Malatesta di Pesaro (1455).

Prima del 1514 non troviamo molte notizie circa le modalità di svolgimento e il percorso del torneo. Una deliberazione del Comune di Pistoia del 17 febbraio 1514 racconta tuttavia che: «…i cavalli devono cominciare la corsa da una colonna oltre Pontelungo, dove ora si trovano alcune stanghe, e là deve essere il (box) di partenza, e devono arrivare fino alla chiesa di S. Maria Maggiore, dove deve essere custodito il palio». Tale deliberazione servì, come dichiara il testo dell’atto, a respingere le contestazioni che erano sorte in quel tempo circa il percorso della gara. Il Consiglio del Popolo determinò come luogo di partenza per i cavalli una colonna militare romana posta sulla via Lucchese, circa un chilometro oltre Pontelungo, presso l’attuale villa Spiti, e come luogo di ripresa la chiesa di S. Maria Maggiore o Cavaliera situata a fianco del Palazzo Comunale sull’imbocco di via XXVII aprile. Si trattava quindi di un percorso rettilineo che cominciava da via Lucchese, passava il fiume Ombrone a Pontelungo, proseguiva per via Mastra di Porta Lucchese (via Puccini, vi della Madonna), via Taverna (via degli Orafi) fino alla chiesa di S. Maria Maggiore in piazza del Comune. Nel 1574 Cosimo I dei Medici, Granduca di Toscana, fece costruire il bastione di Porta Lucchese (una delle quattro porte in cui è divisa la città, le altre sono: Porta al Borgo, Porta Carratica, Porta San Marco), per questo fu necessario reinventare il percorso.Fu prescelta via dello Spianato (l’attuale Corso) in tutta la sua lunghezza, vale a dire dalla chiesa di Ripalta, dove fu stabilito il luogo delle mosse, fino alla chiesa di Santa Maria Nuova, dove fu fissato il luogo della ripresa dei cavalli. Fino al 1700 questo percorso rimase invariato. All’inizio del 1800, si affiancò alla corsa in lungo una corsa “in tondo”, che si svolgeva in piazza San Francesco il 26 luglio e in occasione della festa di San Bartolomeo.

Foto storica della Giostra dell'Orso a Pistoia

La tradizione della giostra è stata talmente sentita dai pistoiesi che nel corso dei secoli difficilmente è stata interrotta se non per gravi cause quali epidemie, carestie e guerre come racconta questo documento del 1464 riportato nell’Historiae di Pistoia di Salvi che dice:

“[…] Nel mese di luglio si scoperse in Pistoia qualche indizio di peste, di che intimoriti i Cittadini, per il generale consiglio proibirono le raunate, e particolarmente la celebrazione della festa di S. Jacopo, & il corrersi il palio, ordinado che il danaro da spedersi nel palio, fusse dato allo Spedale di S. Gregorio, e perché tale deliberazione del palio, fu cagione di gra disparere, e gra litigio tra consiglieri, fu decretato che ciò dovesse farsi per quella volta solamente, si che non passi in esempio, né mai più si tratti di dare a detto Spedale il palio e tal decreto fu fatto in quella forma. Essendo consueto, che ciascun anno si corra il palio nella festività di S. Jacopo, e essendo che quest’anno per ragione e causa non si sia fatto correre detto palio, acciò che in futuro non possa accadere che si faccia tale intermissione, per quello si propone nel presente Consiglio, quello di 30 di luglio, che in detta festa di S. Jacopo, per l’avvenire in nessun modo, nessuno Operaio dell’Opera di S. Jacopo possa proporre che non si deua in detta festa correre il palio etiam in caso di peste, che Dio cessi […]”.

Un lungo periodo di sospensione si ebbe tuttavia allo scoppio della prima guerra mondiale che si protrasse fino alla seconda, finché nel 1947 un gruppo di giovani studenti, nel tentativo di lasciarsi alle spalle delle così tristi pagine della nostra storia contemporanea, ridiedero vita ad una manifestazione sul tipo della “Giostra del Saracino” di Arezzo. Questa prima giostra fu corsa su un percorso rettilineo, che andava dal palazzo comunale al tribunale e il bersaglio da colpire era un orso con la testa di cartapesta e il corpo ricoperto di pelli di capra

Nel 1947 la gara fu preceduta dalla sfilata del corteo storico, un evento altrettanto suggestivo in cui ancora oggi, in un percorso dislocato lungo la prima cerchia di mura della città, possono ammirarsi in costumi d’epoca i rappresentanti sia nobiliari, sia popolari dei vari rioni insieme alle loro bandiere portate dagli alfieri e la Comunità, intesa come il centro del potere medievale (oggi Comune), alla cui testa i suoi alfieri portano il Gonfalone del Comune.

Il percorso della gara nel 1948 subì un’ulteriore variazione fino al 1957, perciò la pista da rettilinea si trasformò in un otto. La storia della giostra tuttavia non è cosa facile, quindi un’ulteriore sospensione si ebbe dal 1958 al 1974 poiché furono applicati degli archi rampanti alla facciata del Comune in piazza del Duomo, magnifico scenario ricco di architetture romaniche e gotiche che fanno da sfondo alla manifestazione.

Nel 1975 la giostra fu ripristinata, con un significativo cambiamento determinato dalla volontà di rendere il percorso più sicuro per cavalli e cavalieri: la pista diventò un ovale unico. Nel 1984 la manifestazione assunse nuovamente un’accezione religiosa come era per l’antico palio dei berberi già dedicato al santo patrono della città; ricorreva, infatti, in questa data il centenario del riconoscimento di autenticità della reliquia di San Jacopo conservata a Pistoia, tramite la lettera apostolica Deus omnipotens firmata da Papa Leone XIII, a tal proposito furono organizzate due giostre di cui una rievocazione del passato riproposta con la pista in tondo.

Dal 1984 ad oggi, le variazioni che la giostra ha subito sono state determinate da una particolare attenzione per la sicurezza di cavalli e cavalieri in linea con le norme di sicurezza vigenti.